Un articolo pubblicato qualche giorno fa su La Stampa di Torino riportava la storia di due funzionari dell’Agenzia delle Entrate finiti agli arresti domiciliari per aver finto di svolgere sopralluoghi territoriali per la rilevazione dei valori di mercato degli immobili senza recarsi sul posto ma affidandosi a distanza a Google Maps. I due geometri, che gonfiavano anche i rimborsi spesa per le missioni fuori ufficio e impiegavano il tempo libero per faccende personali, sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo con l’accusa di truffa ai danni dell’Amministrazione pubblica. Di fatto i due funzionari falsificavano le relazioni valutative degli immobili e compilavano le schede sulla base di generiche stime di mercato della zona.
Una faccenda, anche questa (insieme a quella relativa ad una perizia tecnica sballata di una villa a Brescia nell’ambito di un’asta giudiziaria cui abbiamo precedentemente parlato: UNA BUONA PERIZIA TI SALVA LA....) che aiuta a riflettere su quanto sia importante essere presenti sul campo e valutare fisicamente lo stato di un immobile oggetto di valutazione. Una buona perizia passa infatti prima di tutto da una stima oggettiva dell’immobile che deve rispettare specifici parametri, indicazioni e linee guida. La rilevazione dei dati immobiliari è infatti il primo step fondamentale per redigere un rapporto di valutazione attendibile. Diverse sono le inoltre sono le caratteristiche di un immobile che è necessario rilevare di persona su un immobile: caratteristiche quantitative, misurate in una scala cardinale mediante unità tecniche ed economiche (superficie, impianti, ecc.); caratteristiche qualitative misurate nelle scale nominale e ordinale (livello di piano, panoramicità, inquinamento, ecc.); caratteristiche di localizzazione (contesto urbano in rapporto alle infrastrutture, ai servizi, ecc.); caratteristiche posizionali (contesto edilizio in rapporto all’esposizione, al livello di piano, ecc.); caratteristiche tipologiche (superfici, stato di manutenzione, impianti, ecc.); caratteristiche economiche (limitazioni di uso, ecc.); caratteristiche istituzionali relative al quadro normativo (sistema impositivo, agevolazioni, ecc.).
Affidarsi pertanto a sommarie analisi derivanti da foto rilevate da Google Maps (chissà quanto tempo prima) non comporta soltanto la redazione di perizie poco attendibili ma anche l’alto rischio di essere “colti in flagrante”.