Le regioni agrarie risalgono all’ordinamento circoscrizionale geo-agrario del 1958 (in allegato) e furono definite con finalità statistiche, esse raffigurano suddivisioni territoriali omogenee, sono costituite da comuni confinanti, all’interno della stessa provincia, i cui terreni dovrebbero caratterizzarsi per continuità naturale e geomorfologica (clima, geologia, rilievo ecc.) e utilizzazioni agricole similari.

Esse rappresentano uno dei livelli territoriali utilizzati dall’Istat per l’acquisizione di dati statistici economici in campo agricolo.

Nel tempo, lo scopo e stato di estimo catastale, per determinare i valori agricoli medi dei terreni, non tanto a fini fiscali quanto, per esempio, a fini espropriativi.

L’introduzione del meccanismo dei valori agricoli medi per le espropriazioni per opere di pubblica utilità compiute dagli Enti pubblici è avvenuta con la legge 22/10/1971 n. 865, e nonostante siano subentrate molteplici leggi ed orientamenti giurisprudenziali, fino alla stesura del T.U.E (Testo Unico sugli Espropri), tale meccanismo, seppure con rilevanza ridotta rispetto alle previsioni iniziali, trova ancora oggi attuazione nei procedimenti espropriativi.

La loro utilizzazione trova riscontro nel campo della determinazione delle indennità di esproprio per le aree non edificabili (cfr. art. 40 del T.U.E.).

Inoltre, come è noto (cfr art. 40, comma 4 del T.U.E.), al proprietario coltivatore diretto del fondo o imprenditore agricolo a titolo principale, spetta un’indennità aggiuntiva, pari al valore agricolo medio dei terreni corrispondente alla qualità di coltura effettivamente praticata.

Sapere quindi in tempo reale in quale regione agraria si trova un terreno è fondamentale.

Da oggi puoi farlo dal tuo cellulare con www.forMaps.it, così come puoi evidenziare sulla mappa l’area di una qualsiasi delle 770 regioni agrarie italiane indicando semplicemente il nome come nell'immagine allegata.

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