Il 2020, relativamente alla giustizia civile ed in particolare per le esecuzioni immobiliari, rischia di trasformarsi in un anno sabbatico.
L’epidemia del Covid 19 ha determinato una lunga chiusura dei tribunali e l’interruzione delle azioni esecutive.
Complessivamente, nel periodo di blocco, dal 9 marzo 2020 all’11 maggio 2020, sono state rinviate 30.815 mila esperimenti di vendita per un controvalore di 3.169.193.166 di miliardi di euro (valori di asta – prezzo minimo) [1]
La sospensione dei termini ed il lento riavvio dell’attività delle aste determinerà un allungamento dei tempi medi di chiusura delle esecuzioni immobiliari di almeno 270 giorni.
Sono stati oltre 200 i provvedimenti emessi dai singoli Tribunali nel periodo di lockdown, un dedalo di regole diverse che hanno disorientato tutti gli operatori, determinando periodi di sospensione diversificati. A questi provvedimenti si è aggiunto l’ormai famoso 54 ter di uno dei tanti DPCM, che ha determinato il blocco delle azioni esecutive sulla prima casa fino al 30 ottobre 2020.
Quindi, pochissime chance di incassi, per via giudiziaria, da parte dei creditori, a meno che non si attui una politica di distribuzione delle somme già incassate e giacenti presso le corti, l’ormai famoso cash in court.
Il 4 giugno interviene la settima commissione del CSM (in allegato) provando a fare chiarezza su alcuni punti chiave, dopo che si erano succeduti da parte degli operatori, gli appelli alla ripresa e, soprattutto all’accelerazione dei processi distributivi delle somme giacenti nei tribunali, stimati in oltre 10 miliardi di euro.
Primo fra tutti era stato l’Osservatorio TSEI con un comunicato del 31 marzo, a sollecitare l’avvio straordinario dei riparti esecutivi e fallimentari, stimando in oltre 10 miliardi le somme depositate nelle casse dei Tribunali.
Ad onor del vero, sull’argomento riparti, c’è stata una risposta estremamente positiva in quasi tutta Italia, con le debite eccezioni.
Ecco, le debite eccezioni continuano ad essere l’aspetto più negativo del sistema Giustizia.
Per questo motivo è costretta ad intervenire nuovamente la Settima commissione del CSM con nuove linee guida in materia di esecuzioni immobiliari e procedure concorsuali.
“In questa seconda fase il CSM ritiene possibile, per non dire auspicabile, pur nel rispetto delle prescrizioni connesse alle esigenze sanitarie, trattare le procedure concorsuali e le procedure esecutive immobiliari, così da agevolare la loro definizione e garantire la posizione del debitore.
Di più: "per evitare che si prolunghi eccessivamente l'immobilizzazione delle risorse oggetto delle procedure esecutive e concorsuali, con un ulteriore aggravio per la situazione economica del Paese, è opportuno che si adottino le misure organizzative necessarie a far sì che vengano immesse nel circuito economico le somme liquide già realizzate e che, al contempo, venga garantita un'efficace ripresa dell'attività liquidatoria, ove consentito dalla normativa, con modalità che tutelino in ogni caso l'interesse convergente del debitore e dei creditori al corretto realizzo dei valori dei beni."
Al contempo, la situazione di emergenza suggerisce, sotto il profilo più strettamente operativo, un'implementazione dei processi, già in atto, di digitalizzazione delle attività e di ricorso alle metodologie telematiche.
Quindi, dopo l’intervento del 2017, che aveva sortito effetti estremamente positivi in materia di snellimento del processo esecutivo, è stato necessario richiamare alcuni punti cardine che, se introdotti in via definitiva e non soltanto sotto la spinta dell’emergenza, potrebbero imprimere una importante svolta nell’attività liquidatoria svolta dai tribunali.
In primo luogo la circolare in questione ricorda che: Sembra opportuno, a tale proposito, richiamare il contenuto del paragrafo 18 (“La fase del riparto”) della già citata delibera dell’11 ottobre 2017 in materia di “Buone prassi nel settore delle esecuzioni immobiliari - Linee guida”, che consiglia di delegare al professionista anche l’udienza di approvazione del progetto di distribuzione, in forza del disposto degli artt. 596- 598 c.p.c. che permettono di disporre la formazione, discussione ed approvazione del progetto di distribuzione avanti al professionista delegato.
Nel periodo di lockdown abbiamo visto come, in alcuni Tribunali, questo suggerimento dai più ignorato, è stato finalmente utilizzato per giustificare l’accelerazione dei riparti.
Sarebbe opportuno che ciò avvenisse in via definitiva, i suggerimenti del CSM (purtroppo soltanto così possono essere definiti) sono frutto dell’attenta osservazione delle prassi più virtuose e, quindi, andrebbero applicati erga atrium con la finalità di rendere la giustizia “più uguale” sul territorio.
Se si può fare in emergenza, si può fare sempre!
Mi piace citare, a questo proposito, un articolo di un importante avvocato milanese che ha raccontato come, nel periodo di emergenza, tre analoghe istanze di fallimento siano state interpretate in tre modalità differenti in tribunali distanti tra loro un centinaio di chilometri.[2]
Nella nuova circolare del CSM si fa anche riferimento alla preferibile adozione di modalità telematiche per le vendite esecutive: uno strumento ormai necessario per consentire il distanziamento sociale.
Attraverso il Portale delle Vendite Pubbliche si potrà partecipare agli esperimenti d’asta di tutti i tribunali senza la necessità di spostamenti. In questo caso saranno ancor più evidenti le diversità di partecipazione dettate dalle differenti regole adottate dai singoli tribunali.
La necessità di uniformità sarà fondamentale, chi, nei tribunali vorrà vincere a tutti i costi la “gara delle differenze” rischierà di penalizzare i risultati delle sue vendite.
La ripresa economica del paese ha assoluta necessità di una giustizia uguale ed efficiente. Il paese ha bisogno di credito bancario, le banche hanno bisogno di procedure di recupero veloci ed efficienti.
Quando questo sarà chiaro si comprenderà anche il ruolo strategico della giustizia nel sistema paese.
[1] Fonte Reviva – report scenari immobiliari 2019
[2] Salvatore Sanzo - Il Fallimentarista 04 giugno 2020
Giovanni Colmayer - Consigliere Associazione TSEI Presidente Associazione Nazionale Istituti Vendite Giudiziarie.
Partecipa, unitamente ad altri autorevoli relatori, al WEBINAR LA GIUSTA ESECUZIONE IMMOBILIARE in programma il 22 giugno dalle 16:30 alle 18:30.
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